Parco archeologico naturalistico di Monte Pallano, così è denominata l'area di questo piccolo monte dell'Abruzzo meridionale. Nonostante l'estensione non ampia, nel suo interno si può riscontrare una notevole diversità di ambienti, che variano dalla fresca faggeta alla cerreta, dalla lecceta mediterranea ai luoghi umidi, e ancora gli aridi calanchi, le rupi rocciose e le praterie ricche di orchidee. Per questo motivo l'area di Monte Pallano presenta una considerevole flora, con oltre 1250 entità riscontrate, fra spontanee e spontaneizzate (e poche altre utilizzate a scopo di rimboschimento). Un numero rilevante se si considera la relativa altitudine raggiunta dal monte (poco più di mille metri), che non consente il prosperare delle piante tipicamente montane, caratterizzanti i grandi massicci montuosi abruzzesi.
Oltre all'area strettamente legata a Pallano, il territorio esplorato comprende altre importanti aree limitrofe, come la cerreta di Vallaspra, i calanchi di Atessa-Tornareccio, la lecceta di Isca d'Archi, un tratto delle zone ripariali del fiume Sangro, il lago di Bomba, il lago di Serranella e altri corsi d'acqua minori, ricadenti nei comuni di Tornareccio, Bomba, Atessa, Archi, Colledimezzo, Perano e Altino.
Mura megalitiche
Prima di approfondire gli aspetti vegetazionali dell'area, non si può parlare di Monte Pallano senza considerare il legame che l'uomo ha con questi luoghi, sin da tempi remoti. Ne sono testimonianza le tracce lasciate che, nonostante il trascorrere dei secoli, sono ancora oggi evidenti.
Grazie alla posizione particolarmente favorevole, dal suo altopiano sommitale si poteva controllare visivamente un territorio molto esteso, compreso un ampio tratto della costa adriatica. Proprio sull'altopiano, le mura megalitiche sono senza dubbio l'opera che maggiormente attrae l'attenzione e stupisce, non a caso assunte a simbolo del parco. Si tratta di una lunga muraglia costituita da grossi blocchi di pietra, poste l'uno su l'altro a secco, e nella quale si aprono due aperture alte e strette (denominate Porta del Monte e Porta del Piano). Le mura ciclopiche o Paladine, così chiamate, sono da attribuire ad una popolazione italica (Lucani), vissuti nell'area nel V - IV secolo a.C. e costruite probabilmente per scopi difensivi e religiosi.
Abitato romano
Più a Sud sull'altopiano, in una zona riparata dai venti tesi delle zone esposte, degli scavi hanno riportato alla luce i resti di un abitato di epoca romana, dal nome ancora ignoto. Dai reperti ritrovati si è dedotto che doveva trattarsi di un fiorente villaggio, ma probabilmente non ha assunto l'importanza di Municipio romano.
Stranamente l’altopiano di Pallano, dalla fine dell’epoca romana, venne progressivamente abbandonato e mai più ripopolato e la presenza umana sul monte è rimasta relegata alla sola pastorizia e alla coltivazione dei campi sui versanti meno ripidi. Dei pastori rimangono tracce oggi per la presenza di capanne di pietra a secco, simili a tholos; di queste, molto numerose un tempo, ne rimangono integre pochissime.
Nell’immaginario degli uomini del posto, Monte Pallano è legato a tante leggende e racconti, con la presenza di grotte, nascondigli colmi di tesori nascosti, boschi popolati da folletti e uomini giganti vissuti nel passato. Racconti di fantasia, certo, ma che riempiono di fascino il camminare nei suoi tanti sentieri.
Le grotte in verità sono realmente presenti, anche se si tratta più che altro di fessure tettoniche nella roccia e non di cavità carsiche. Per le ridotte dimensioni dei passaggi sono percorribili solo da speleologi; le tre aperture più grandi, attualmente conosciute, sono denominate Grotta dei Paladini, Grotta della Madonnina e Grotta dei Massi. Nel loro interno è stata rilevata una interessante fauna (insetti e aracnidi).
Le capanne in pietra
Flora
Osservando da lontano i versanti di Monte Pallano, appaiono oggi ricoperti da rigogliosi boschi, ma così non era fino a non molto tempo fa, quando il territorio doveva apparire molto più brullo, con dominanza di campi coltivati e pascoli sui pendii meno acclivi. E' facile accorgersi di questo percorrendo i sentieri arginati con muretti, con numerossisimi cumuli di pietre visibili, derivati dal faticoso spietramento dei terreni, in alcune parti terrazzati. Queste zone sono poi state pian piano riconquistate dalle piante, processo tutt'ora in corso, e che da luogo a un mosaico di vegetazione fra boschi e zone più aperte, che favorisce la crescita di diversificate comunità di piante.
La ricostituzione delle selve preesistenti procede con lentezza e gradualità e dopo le prime successioni di vegetazione erbacea si osservano i primi arbusti dal temperamento pioniero, come il prugnolo (Prunus spinosa), la Ginestra odorosa (Spartium junceum), la Rosa canina (Rosa canina), il Biancospino comune (Crataegus monogyna), il Ginepro rosso (Juniperus oxycedrus), l'Asparago pungente (Asparagus acutifolius), varie specie di rovi, in particolare il Rovo comune (Rubus ulmifolius).
Gli arbusteti costituicono degli stadi dinamici della vegetazione che portano alla formazione di strutture di fitocenosi via via più complesse, sino alla formazione finale del bosco. Su Monte Pallano le formazioni forestali prevalenti sono quelle del bosco misto, con diverse essenze, ma che vedono protagonisti principali due specie di quercia in particolare: la Roverella (Quercus pubescens) e il Cerro (Quercus cerris).
I boschi di Roverella sono quelli che occupano i luoghi meno freddi, avendo queste querce un carattere termofilo; certamente è la pianta più frequente, ma ad essa si accompagnano diverse altre specie arboree che condividono le stesse esigenze, come l'Orniello (Fraxinus ornus), il Carpino orientale (Carpinus orientalis), il Carpino nero (Ostrya carpinfolia), l'Acero campestre (Acer campestre), l'Acero minore (Acer monspessulanum) e il Sorbo domestico (Sorbus domestica). Negli stessi ambienti vegetano anche un nutrito numero di piante arbustive, quali la Ginestra minore (Genista tinctoria), il Citiso a foglie sessili (Cytisophyllum sessilifolium), il Citiso peloso (Cytisus hirsutus), la Cornetta dondolina (Coronilla emerus), tutte specie appartenenti alla famiglia delle Fabaceae e caratterizzate da fiori papilionaci dal colore giallo. Di comune presenza risultano anche l' Evonimo comune (Fusaria europaea), la Ginestrella comune (Osyris alba) e piante lianose come la frequentissima Edera (Hedera helix), la Robbia selvatica (Rubia peregrina), la Clematide viticella (Clematis viticella) e la Vitalba (Clematis vitalba). Solo sporadicamente si incontra lo Spinocervino (Rhamnus cathartica), mentre alzando lo sguardo non è raro osservare, abbarbicata sui rami delle querce, il Vischio quercino (Loranthus europaeus), pianta epifita emiparassita.
Il Cerro (Quercus cerris) si rinviene spesso assieme alle roverelle, ma preferisce in genere formare boschi in terreni un po più freschi, ad una quota altitudinale tendenzialmente superiore a queste ultime. Può formare estese selve, denominate cerrete, ma più spesso si associa a tante altre essenze arboree di comune presenza, come l'Acero opalo (Acer opalus), l'Olmo (Ulmus minor), il Ciliegio (Prunus avium), il Ciavardello (Sorbus torminalis), il Melo sevatico (Malus sylvestris), il Pero selvatico (Pyrus pyraster), meno frequenti invece sono gli incontri con il Carpino bianco (Carpinus betulus), l' Acero di monte (Acer pseudoplatanus) e il Tiglio (Tilia plathyphyllos). Probabilmente questa tipologia di bosco è quella strutturalmente più complessa, ospitando un gran numero di specie tipiche dei boschi mesofili. Sotto la volta arborea crescono grossi arbusti o piccoli alberelli, come il Maggiociondo (Laburnum anagyroides), il sempreverde Agrifoglio (Ilex aquifolium), il Nocciolo (Corylus avellana), il Corniolo (Cornus mas), il Biancospino selvatico (Crataegus laevigata), ed altre dalle dimensioni più contenute, quali la Fusaria maggiore (Fusaria latifolius), il Ligustro comune (Ligustrum vulgare), il Sanguinello (Cornus sanguinea). Il suolo forestale è sovente ricoperto dall'Edera, a cui si associano il Caprifoglio comune (Lonicera caprifolium), la Rosa cavallina (Rosa arvensis) e il Pungitopo (Ruscus aculatus). Sul versante occidentale, la presenza di corsi d'acqua che ruscellano verso valle hanno creato un particolare habitat umido, con il fenomeno delle sorgenti pietrificate, con formazione di travertino, in questi luoghi è particolarmente frequente il Sambuco nero (Sambucus nigra) .
In una zona localizzata, circondata dai querceti, vegeta una piccola ma ben conservata faggeta extrazonale, con esemplari anche di notevoli dimensioni. Il Faggio (Fagus sylvatica) è un grande albero, che tende a formare boschi monospecifici, in cui predomina quasi incontrastato. Anche lo strato arbustivo si riduce a pochissime specie, a causa della poca luce che riesce a filtrare attraverso la loro chioma, fra questi vi è la Dafne laurella (Daphne laurelola) e il Rovo irto (Rubus hirtus). L'importanza di tale faggeta è quella di crescere una zona altitudinale inferiore a quella della sua abituale fascia montana. Piante di faggio si osservano in varie altre zone di Monte Pallano, in ambiente fresco, ma in modo sporadico e integrate con altre latifoglie.
Non distante dalla faggeta, tipica cenosi di ambiente montano, è possibile percorrere i sentieri di zone con caratteristiche fitoclimatiche completamente diverse. E' il caso, questo, della Lecceta di Isca d'Archi, fra le leccete interne abruzzesi meglio conservate e tutelata dal sito SIC/ZSC " Monte Pallano e Lecceta d’Isca d’Archi". Ovviamente l'essenza dominante è rappresentato dal Leccio (Quercus ilex), un'altra specie di quercia dall'habitus arboreo e sempreverde, tipica rappresentante dei caldi boschi mediterranei e della macchia. Fra i lecci si inserisono altre latifoglie dal carattere termofilo come la Roverella, l'Acero minore, il Carpino orientale e l'Orniello, a cui si aggiungono in modo sporadico, nei versanti meno assolati, l'Acero campestre, il Carpino nero, il Sorbo domestico e il Ciavardello. Da segnalare, sempre fra le piante arboree, la presenza del Bagolaro (Celtis australis), e soprattutto del Siliquastro (Cercis siliquastrum), la cui fioritura in primavera crea delle belle macchie di colore rosa-lilla. Lo stato arbustivo, talora predominante nelle zone soggette in passato a ceduazione, è presente con una particolare densità. Fra le specie sempreverdi molto frequente è il Laurotino (Viburnum tinus), comuni sono anche la Fillirea a foglie larghe (Phyllirea latifolia), il Lentisco (Pistacia lentiscus) e i Cisti, con il Cisto di Creta (Cistus creticus subsp. creticus), il somigliante Cisto rosso (Cistus creticus subsp. eriocephalus) e il Cisto con foglie di salvia (Cistus salviifolius). Occasionale invece è l'incontro con il Corbezzolo (Arbutus unedo), l'Agazzino (Pyracantha coccinea) e il rosmarino (Salvia rosmarinus). Fra gli arbusti decidui figurano il Terebinto (Pistacia terebinthus), la Colutea (Colutea arborescens), la Marruca (Paliurus spina-christi), la Cornetta dondolina (Emerus major), il Citiso peloso (Cytisus hirsutus) e la Cornetta di Valenza (Coronilla valentina), quest'ultimo un piccolo arbusto, ma di aspetto molto gradevole. Completano il quadro delle fanerofite, piante lianose quali la Rosa sempreverde (Rosa sempervirens), lo Smilace (Smilax aspera), la Robbia selvatica (Rubia peregrina), la Clematide viticella (Clematis viticella) e due Caprifogli, facilmente confondibili fra loro, dotati di fusti volubili, ma il più delle volte assumenti un aspetto cespuglioso, quali il Caprifoglio etrusco (Lonicera etrusca) e il sempreverde Caprifoglio mediterraneo (Lonicera implexa).
I boschi della lecceta e le pendici di Monte Pallano degradano a Ovest e a Nord nell'ampia valle creata dallo scorrere del fiume Sangro, il cui corso è stato sbarrato per creare invasi artificiali, ma che hanno, loro malgrado, contribuito alla formazione di zone umide importanti, come quella del lago di Bomba e della riserva di Serranella. Quelli planiziali e vallivi, sono luoghi però, che più di ogni altro sono stati rimaneggiati dall'uomo. I boschi distrutti, nelle vicinanze del fiume, erano, in passato, il regno di un'altra nobile e grande quercia, la Farnia (Quercus robur), i cui sopravvisuti e sparuti lembi di vegetazione sono ancora presenti lungo il corso del medio-basso Sangro. Fortunatamente le piene scoraggiano la coltivazione fino agli argini e possono svilupparsi folte formazioni ripariali, in cui dominano salici e pioppi. E' un ambiente, questo, molto mutevole, a causa della crescita veloce di tali piante e al naturale modificarsi del letto fluviale nel corso de tempo. Fra i salici sono frequenti il Salice bianco (Salix alba), il Salice rosso (Salix purpurea), il Salice da ceste (Salix triandra) e il Salice ripaiolo (Salix eleagnos). Se pur non molto comune, è presente anche il Salice appenninico (Salix apennina), che predilige però le vallecole e corsi d'acqua minori, che solcano i versanti del monte. Alla famiglia delle Salicaceae appartengono anche i pioppi, che condividono gli stessi ambienti caratterizzati da terreni umidi, presenti con il Pioppo bianco (Populus alba) e il Pioppo nero (Popus nigra); frequente è pure l'Ontano nero (Alnus glutinosa). A differenza di altri ambienti gli arbusti sono qui molto pochi, a parte alcuni salici che a volte assumono questo portamento, e qualche pianta di Rovo bluastro (Rubus caesius), di Dulcamara (Solanum dulcamara) e di Amorfa cespugliosa (Amorpha fruticosa), una specie naturalizzata di origina americana. Da segnalare la lianosa Clematide paonazza (Clematis viticella), una specie rara in Abruzzo che cresce nella riserva di Serranella ma, che, perlomeno personalmente, non sono riuscito più a osservare, ormai da molti anni. La vegetazione ripariale si concentra a poche decine di metri dal fiume; il profilo fluviale, talora terrazzato, fa si che il tipo di vegetazione cambi notevolmente, con presenza di garighe erbose aride, ricche di specie floristicamente interessanti.
Nel versante opposto rivolto a oriente, nella parte basale, si sviluppa un ambiente ancora diverso. Una distesa erbosa collinosa di notevole estensione, in gran parte priva di vegetazione arborea, interessa i territori di Tornareccio e Atessa, con evidenti fenomeni calanchivi. Certamente in passato i suoli dovevano essere ricoperti da selve, poi disboscate per far posto a coltivi e pascoli. Macchie di vegetazione arbustiva e arborea sono presenti solo nei numerosi avvallamenti creati da piccoli corsi d'aqua, il più importante dei quali è il fiume Osento (che trae origini proprio alle pendici di Monte Pallano); tuttavia questi piccoli nuclei sembrano, negli ultimi decenni, in espansione. Ma la parte dorsale delle collinette, più soggette a fenomeni erosivi del terreno argilloso, è un ambiente dove solo poche piante erbacee specializzate riescono a vegetare. Questa particolare flora è certamente molto interessante, e si rinvengono diverse specie preziose, rare a livello regionale (vedi approfondimento in Calanchi di Atessa e Tornareccio). Molto sporadico, invece, l'incontro di specie arbustive, come le Tamerici, con la più comune Tamarice africana (Tamarix africana) e l'occasionale Tamarice a fiori piccoli (Tamarix parviflora), il Pero mandorlino (Pyrus spinosa) la Ginestra odorosa, la Rosa canina e una localizzata popolazione di Ginestra genovese (Genista juanensis) . Ai margini dei calanchi, sui blocchi di arenaria su cui sorge il paese di Atessa, si trovano abbarbicate alcune piante arbustive di Spina santa comune (Lycium europaeum) e più al di sotto, sul terreno argilloso sono presenti numerosi alberi di Frassino meridionale (Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa), non di grandi dimensioni, ma dai tronchi annosi e contorti; l'impressione è che si tratti di esemplari impiantati probabilmente per consolidare il terreno franoso sotto l'abitato.
Particolare rilevanza riveste la bellissima Cerreta di Vallaspra, confinante con i calanchi, nel territorio di Atessa. Conosciuta per lo più dai botanici, per le sue peculiarità vegetazionali, che vede la coesistenza di specie di ambiente mediterraneo e altre di ambienti freschi, e per la presenza si specie botaniche particolarmente rare. Purtroppo per nulla valorizzato; sembra paradossale come una selva così preziosa non abbia nessuna forma di protezione, i confini del sito Sic di Monte Pallano infatti, sono vicini al margine della cerreta, senza però interessarla. Fortunatamente, sinora, il bosco è stato preservato dalla ceduazione.
In diverse località di Monte Pallano, sono state eseguite, in passato, opere di rimboschimento, soprattuto in prossimità della parte sommitale e molto evidenti là dove si osservano piante di conifere. Tale gruppo di piante non cresce spontaneamente in questi luoghi, se non alcune specie di Ginepro e, probabilmente, l'Abete bianco (Abies alba). Quest'ultima specie si osserva sporadicamente in alcune zone del bosco, con esemplari isolati e di giovane età; potrebbe essere, in effetti, un processo di ricolonizzazione in atto. Fra le conifere più utilizzate figurano il Pino nero (Pinus nigra), il Pino marittimo (Pinus pinaster), l'Abete greco (Abies cephalonica) e il Cipresso comune (Cupressus sempervirens), meno comuni il Cedro dell'Himalaya (Cedrus deodara), il Pino d'Aleppo (Pinus halepensis), l'Abete rosso (Picea abies), e il Cipresso glabro (Hesperocyparis glabra), mentre occasionali sono l'Abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii) e il Pino strobo (Pinus strobus). Utilizzate anche alcune specie di latifoglie, soprattutto Orniello e in alcune zone l'Ontano napoletano (Alnus cordata), ma anche qualche pianta di Castagno (Castanea sativa), Bagolaro e Acero montano.
Fanno parte della vegetazione fanerofita anche altre specie non autoctone, introdotte o coltivate, e che poi si sono diffuse negli ambienti in modo spontaneo: fra gli alberi i più diffusi sono la Robinia (Robinia pseudoacacia) e l'Ailanto (Ailanthus altissima), considerate delle specie invasive. In realtà, per lo meno nel circondario di Monte Pallano, queste due piante si comportano in modo discreto, limitandosi a colonizzare localmente i margini delle arterie stradali principali, ambienti disturbati, dove poche altre piante troverebbero posto. Il resto delle specie si rinvegono spontaneizzate in modo occasionale, come diverse piante da frutto coltivate. appartenenti al genere Prunus, quali il Pesco (Prunus persica), il Mandorlo (Prunus dulcis), l'Amareno (Prunus cerasus), il Mirabolano (Prunus cerasifera) e il Susino (Prunus domestica); quest'ultima specie probabilmente quella che si è meglio naturalizzata, capace di trovarsi anche all'interno di boschi. Spotaneizzati sono anche i gelsi, con il più frequente Gelso bianco (Morus alba), il meno comune Gelso nero (Morus nigra), il Gelso da carta (Broussonetia papyrifera), che cresce con un gruppetto di alberi presso il lago di Bomba, il Melograno (Punica granatum), il Melo cotogno (Cydonia oblonga) e alcune specie di ligustri ornamentali, come il Ligustro lucido (Ligustrum lucidum), il Ligustro cinese (Ligustrum sinense) e Ligustro a foglie ovali (Ligustrum ovalifolium). Altre piante legnose capaci di crescere al di fuori dei loro ambienti colturali, sono l' Olivo (Olea europaea), il Noce (Juglans regia), la Vite (Vitis vinifera) e il Fico (Ficus carica), tutte specie molto importanti per gli uomini, nell'area mediterranea.
Gli ambienti indicati, con le essenze in esse diffuse, hanno solo un carattere indicativo; le piante creano delle associazioni vegetali, nella realtà, ben più complesse e articolate, mentre le piante fin qui indicate sono rappresentanti delle sole fanerofite, vale a dire di piante dotate di un fusto legnoso.
Fra esse figurano 134 specie di cui 93 allo stato spontaneo, 20 spontaneizzate e altre 13 (quasi tutte conifere) utilizzate ad uso di rimboschimento.
In base al portamento, possono essere a loro volta così suddivise:
58 specie arboree (di cui 32 spontanee, 13 spontaneizzate, e 13 utilizzate per rimboschimento)
62 specie arbustive (49 spontanee e 13 spontaneizzate)
14 specie lianose (12 spontanee e 2 spontaneizzate)
Le piante erbacee, ossia quelle piante prive di un fusto legnoso, corrispondono invece alle rimanenti 1116 specie vegetali (di cui 1024 spontanee e 92 spontaneizzate o occasionali). Appare evidente, quindi, il fatto che gran parte delle specie numericamente presenti facciano parte della flora erbacea, come è normale aspettarsi in una zona a clima temperato.
Le oltre 1250 entità floristiche, fra specie e sottospecie, presenti nei dintorni di Monte Pallano, rappresentano un notevole patrimonio in biodiversità vegetale. Nel territorio esplorato, vegetano più di un terzo delle piante accertate, che vivono in Abruzzo, dove attualmente la flora vascolare ammonta a 3321 entità, risultando fra le regioni italiane più ricche.
Le piante fanno parte di 110 famiglie vegetali diverse, fra cui tre, ossia le Asteraceae, le Poaceae e le Fabaceae risultano di gran lunga le più numerose, seguite dalle Brassicaceae, Lamiaceae e Apiaceae. Ben rappresentate anche le specie appartenti alle Orchidaceae, Rosaceae, Plantaginaceae e Cyperaceae. La classifica delle famiglie più rapprentative, in proporzione, rispecchia fedelmente quella a livello regionale, eccezion fatta per le Caryophyllaceae che sono in numero ridotto e che, evidentemente, predilogono habitat più prettamente montani.
Riguardo ai generi, i prevalenti sono quelli inclusi nelle Fabaceae (Trifolium, Lathyrus, Vicia e Medicago), numerose sono anche le specie di Carex, Euphorbia, Allium e Galium, mentre sono assenti interi generi quali Alchemilla, Gentiana, Euphrasia, Pedicularis, Iberis, Oxytropis, Ribes, Biscutella, Herniaria e quasi tutte le Saxifraga (se si esclude Saxifraga tridactylites), che sono invece numerosi nei territori montani abruzzesi.
Il clima mediterraneo si riflette, inevitabilmente, sulla composizione della flora; nello spettro corologico prevalgono infatti le piante che prediligono questo clima. Le specie euromediterranee e stenomediterranee insieme formano quasi il 40% del totale, risultando il gruppo più numeroso, assieme al contingente euroasiatico (circa il 30%), mentre risultano decisamente meno numerosi altri corotipi, quali le atlantiche, boreali, montane e cosmopolite.
Piuttosto bassa è la percentuale di piante endemiche e subendemiche, solo una ventina di entità (se rapportata alle 223 presenti in Abruzzo) e con areale ristretto a livello nazionale. E' elevato invece, il numero di piante avventizie, con 120 specie fra naturalizzate e occasionali, in maggioranza concentrate nelle aree più antropizzate, in particolar modo lungo il fiume Sangro.
Ma le specie floristicamente interessanti non mancano, anzi. Sono davvero tante, a partire dalle piante che possono considerarsi "nuove" per la flora abruzzese, nel senso che non erano state segnalate finora per la regione, come la Cicerchia pannonica (Lathyrus pannonicus subsp. varius), il Ranuncolo pargoletto (Ranunculus parviflorus), l'Ononide coda di volpe (Ononis alopecuroides subsp. exalopecuroides), la Camomilla precoce (Chamaemelum fuscatum), l'Eliotropio prostrato (Heliotropium supinum), il Pabbio italico (Setaria italica subsp. pycnocoma) il Vilucchio tricolore di Cupani (Convolvulus tricolor subsp. cupanianus), la Veccia di Terrone (Ervilia loiseleurii), la Carota giallastra (Daucus aureus) e anche le specie esotiche naturalizzate, come la Pianta della seta (Araujia sericifera), l'Eclipta (Eclipta prostrata), la Forbicina dorata (Bidens aureus), la Forbicina volgare (Bidens vulgatus) e il Giavone meridionale (Echinochloa colona).
Ci sono poi le piante confermate per la flora abruzzese, ossia specie che erano state in passato già segnalate , ma in epoca recente se ne erano perse le tracce, fra queste vi sono il Brignolo ovato (Sporobolus schoenoides), il Miglio (Panicum miliaceum) e il Becco di grù con foglie d'Ontano (Erodium alnifolium), il Trifoglio marittimo (Trifolium squamosum) e ancora piante della stessa categoria, di cui solo di recente se ne è accertata la presenza in altre località, il Brignolo alopecuroide (Sporobolus alopecuroides), l'endemica Ononide a foglie intere (Ononis oligophylla), la Romice palustre (Rumex palustris) e il Ranuncolo palustre (Ranunculus sceleratus).
E' notevole il dato relativo alle numerose specie (67 entità) che sono comprese nell'elenco delle piante di interesse conservazionistico, in riferimento alle specie a rischio in Abruzzo. Fra queste, 48 fanno parte anche della Lista Rossa abruzzese, con vari livelli di rischio. Vanno aggiunte, inoltre, quasi un centinaio di entità, piuttosto rare per la regione.
Di seguito sono riportati gli elenchi di tutte le piante erbacee citate, con l'indicazione generica del luogo di crescita.
Numero di specie per famiglia e per genere ( più rappresentativi )
F a m i g l i e n° taxa %
1 | Asteraceae | 143 | 11,8 |
2 | Poaceae | 132 | 10,5 |
3 | Fabaceae | 130 | 10,4 |
4 | Brassicaceae | 57 | 4,5 |
5 | Lamiaceae | 50 | 4,1 |
6 | Apiaceae | 48 | 3,9 |
7 | Rosaceae | 38 | 3,0 |
8 | Orchidaceae | 36 | 2,9 |
9 | Plantaginaceae | 34 | 2,7 |
10 | Caryophyllaceae | 33 | 2,6 |
11 | Cyperaceae | 26 | 2,1 |
12 | Ranunculaceae | 25 | 2,0 |
13 | Rubiaceae | 24 | 1,8 |
14 | Euphorbiaceae | 19 | 1,5 |
15 | Amaryllidaceae | 18 | 1,5 |
16 | Boraginaceae | 17 | 1,3 |
17 | Polygonaceae | 15 | 1,3 |
18 | Orobanchaceae | 15 | 1,2 |
19 | Asparagaceae | 15 | 1,2 |
20 | Geraniaceae | 15 | 1,2 |
21 | Malvaceae | 15 | 1,2 |
22 | Crassulaceae | 15 | 1,2 |
23 | Solanaceae | 14 | 1,2 |
24 | Chenopodiaceae | 13 | 1,1 |
25 | Iridaceae | 11 | 1,1 |
26 | Caprifoliaceae | 11 | 0,8 |
27 | Scrophulariaceae | 11 | 0,8 |
28 | Papaveraceae | 10 | 0,8 |
29 | Juncaceae | 10 | 0,8 |
Altre famiglie | 230 | 18,8 |
G e n e r e F a m i g l i a n° taxa
1 | Trifolium | Fabaceae | 23 |
2 | Lathyrus | Fabaceae | 18 |
3 | Carex | Cyperaceae | 16 |
4 | Euphorbia | Euphorbiaceae | 15 |
5 | Vicia | Fabaceae | 15 |
6 | Allium | Amaryllidaceae | 14 |
7 | Medicago | Fabaeae | 13 |
8 | Galium | Rubiaceae | 13 |
9 | Ranunculus | Ranunculaceae | 11 |
10 | Geranium | Geraniaceae | 11 |
11 | Ophrys | Orchidaceae | 11 |
12 | Sedum | Crassulaceae | 10 |
13 | Veronica | Plantaginaceae | 10 |
14 | Juncus | Juncaceae | 9 |
15 | Stachys | Lamiaceae | 9 |
16 | Plantago | Plantaginaceae | 9 |
17 | Orobanche | Orobanchaceae | 8 |
18 | Amaranthus | Plantaginaceae | 8 |
19 | Prunus | Rosaceae | 8 |
20 | Silene | Caryophyllaceae | 7 |
21 | Ononis | Fabaceae | 7 |
22 | Linum | Linaceae | 7 |
Anche dopo anni di personali ricerche sul territorio, il numero di specie segnalate è lungi dall' essere quello definitivo; certamente è in difetto e destinato a incrementarsi. Questo sia per la presenza di piante presenti ma non ancora osservate, sia per la difficoltà di identificare specie appartenenti a gruppi critici. A titolo di esempio basta citare i generi Festuca, Poa e Bromus fra le Poacee, Rubus e Rosa fra le Rosacee, i difficilissimi Hieracium e Pilosella, i generi Thymus, Mentha, Medicago, Ornithogalum, Gagea, Allium, Cerastium, Galium, Knautia, Carex, Taraxacum, Carduus, Daucus, Vitis e ancora le variegate Ophrys e Epipactis fra le Orchidacee. Alcuni di questi generi necessitano lo studio di specialisti o metodi di osservazione microscopiche, senza considerare la facilità di alcuni generi di contenere ibridi o agamospecie.
Le specie nuove per la flora d'Abruzzo
Lathyrus pannonicus subsp. varius - Cicerchia pannonica - Presente solo nella cerreta di Vallaspra (Atessa), soprattutto ai margini dei boschi e sentieri.
Ranunculus parviflorus - Ranuncolo pargoletto - Rarissima, rinvenuta sui calanchi di Tornareccio (loc. Coste Miretta) e ad Atessa (loc. Coste Pentelle). Presente anche sul F.Sangro (Altino)
Ononis alopecuroides subsp. exalopecuroides - Ononide coda di volpe - Rarissima, su siti erbosi ad Atessa, nelle vicinanze del Fiume Osento.
Chamaemelum fuscatum - Camomilla precoce - Molto rara, rinvenuta sul greto del fiume Sangro, nel territorio di Lanciano.
Araujia sericifera - Pianta della seta - Presente, con pochi individui, nei pressi del Fiume Osento (Atessa), si tratta di una esotica naturalizzata ( S. America).
Eclipta prostrata - Eclipta - Rinvenuta nelle vicinanze del fiume Aventino (Altino) e sulle sponde del lago di Bomba (Villa Santa Maria). Esotica naturalizzata (Neotropicale).
Heliotropium supinum - Eliotropio prostrato - Rarissima, presente con una piccola popolazione nel lago Nero di Monte Pallano (Tornareccio)
Bidens aurea - Forbicina dorata - Cresce spontaneizzata in loc. Capragrassa di Atessa e nei pressi del fiume Sangro (Roccascalegna)
Bidens vulgata - Forbicina volgare - Presente lungo il fiume Sangro, in vari punti e sulle sponde del lago di Bomba
Setaria italica subsp. pycnocoma - Pabbio italico - Rinvenuta in un campo coltivato, nei pressi del fiume Sangro (Atessa)
Convolvulus tricolor subsp. cupanianus - Vilucchio tricolore di Cupani - Molto rara, presente in un campo nei pressi del fiume Sangro, nel territorio di Pennadomo
Echinochloa colona - Giavone meridionale - Rara, rinvenuta nei pressi del fiume Sangro, nel territorio di Lanciano
Ervilia loiseleurii - Veccia di Terrone - Poco comune, presente nei margini dei bochi di Monte Pallano
Daucus aureus - Carota giallastra - Rara, presente esclusivamente sulle argille calanchive fra Tornareccio e Atessa

Cicerchia pannonica

Ranuncolo pargoletto

Ononide coda di volpe

Camomilla precoce

Pianta della seta

Eclipta

Eliotropio prostrato

Forbicina dorata

Forbicina volgare

Pabbio italico

Vilucchio tricolore di Cupani

Giavone meridionale

Veccia di Terrone

Carota giallastra
C o n f e r m e p e r l a f l o r a d' A b r u z z o
Sporobolus schoenoides - Brignolo ovato - Molto raro, presente con una ristretta popolazione sulle sponde del lago di Bomba (Colledimezzo).
Sporobolus alopecuroides - Brignolo alopecuroide - Rarissimo, rinvenuto in un solo individuo sulle sponde del lago di Bomba (Colledimezzo).
Trifolium squamosum - Trifoglio marittimo - Rara, ma presente in diverse località, soprattutto nel territorio di Atessa.
Panicum miliaceum - Miglio - Pianta piuttosto rara, cresce nel lago Nero di Monte Pallano e lago di Bomba
Erodium alnifolium - Becco di Grù con foglie d'Ontano - Molto rara, una piccola popolazione presente al lago Nero di Monte Pallano

Brignolo ovato

Brignolo coda di volpe

Trifoglio marittimo

Miglio

Becco di GrĂ¹ con foglie d'Ontano
Le piante endemiche
Cirsium tenoreanum - Endem. Ap. - Poco comune, sui prati aridi e nei calanchi
Carduus corymbosus - Endem. C.S.Ital.-Si-Sa - Presente solo sui calanchi
Campanula fragilis subsp. cavolinii - Endem. C.Ap. - Rarissima, vegeta sulle rupi di Colledimezzo
Lomelosia crenata subsp. pseudisentensis - Endem. C.S.Ital. - Poco comune
Onosma echioides - Subendem. - Si rinviene nel settore rupestre fra Archi e Colledimezzo
Digitalis micrantha- Endem. Ap. - Poco comune, ai margini dei boschi
Linaria purpurea - Endem. Ital. - Rara, presente al Lago di Bomba e nella Z.I. di Atessa
Teucrium siculum - Endem. Ital. - Poco comune, vegeta nei sottoboschi
Pulmonaria hirta - Subendem. - Si incontra normalmente nei sottoboschi freschi
Ononis oligophylla - Endem. C.S.Ital.-Si - Rarissima, localizzata sui calanchi di Tornareccio
Erysimum pseudorhaeticum - Endem. Ap. - Rara e con individui sparsi e isolati
Arabis collina subsp. rosea - Endem. - Rara, cresce sulle rupi delle zone boscose
Cerastium tomentosum - Endem. Ital. - Poco comune, le popolazioni più numerose sull'altopiano
Salix apennina - Endem. Ital. - Poco comune
Ophrys passionis s.l. - Endem. C.S.Ital. - Rara, su greto del Fiume Sangro
Ophrys promontorii - Endem. C.S.Ital. - Rara, sul greto del Fiume Sangro
Phleum hirsutum subsp. ambiguum - Endem. Ap.-Si - Sull' altopiano abbastanza frequente
Stipa dasyvaginata subsp. apenninicola - Endem. C.S.Ap. - Rarissima, sul greto del F. Sangro
Lathyrus odoratus - Endem. Ital. - Molto rara, rinvenuta solo ad Archi e sui Calanchi di Tornareccio
Echinops siculus - Endem. C.S.Ap.-Si - Abbastanza frequente nei boschi e suoi margini
- Cerastium tomentosum
- Cirsium tenoreanum
- Carduus corymbosus
- Campanula fragilis subsp. cavolinii
- Lomelosia crenata subsp. pseudisetensis
- Onosma echioides
- Digitalis micrantha
- Linaria purpurea
- Teucrium siculum
- Pulmonaria hirta
- Ononis oligophylla
- Erysimum pseudorhaeticum
- Arabis collina subsp. rosea
- Salix apennina
- Ophrys passionis s.l.
- Ophrys promontorii
- Phleum hirsutum subsp. ambiguum
- Stipa dasyvaginata subsp. appenninicola
- Lathyrus odoratus
- Echinops siculus
Piante di interesse conservazionistico
Simbolismo per le piante comprese nelle Liste Rosse Regionali (Abruzzo)
EW: estinto in natura |
EN: minacciato |
VU: vulnerabile |
LR: a minor rischio |
DD: dati insufficienti |
Artemisia caerulescens subsp. caerulescens - (Lista Rossa - VU) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Inula helenium subsp. helenium - (Lista Rossa - VU) - Tornareccio
Bupleurum tenuissimum - (Lista Rossa - EN) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Carex grioletii - (Lista Rossa - EN) - Cerreta di Vallaspra
Carex olbiensis - Cerreta di Vallaspra
Carex pseudocyperus - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro e lago di Serranella
Clematis viticella - (Lista Rossa - VU) - Riserva lago di Serranella
Crucianella angustifolia - (Lista Rossa - LR) - Monte Pallano
Epipactis palustris - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro e lago di Serranella
Groenlandia densa - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro e lago di Serranella
Hypericum androsaemum - (Lista Rossa - VU) - Tornareccio
Imperata cylindrica - (Lista Rossa - EN) - Fiume Sangro e Atessa
Jacobaea delphiniifolia - Fiume Osento (Atessa)
Polypogon monspeliensis - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro (Atessa)
Potamogeton lucens - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro e lago di Serranella
Potamogeton nodosus - Fiume Sangro
Potamogeton pusillus - Fiume Sangro
Ranunculus ophioglossifolius - (Lista Rossa - VU) - Cerreta di Vallaspra
Ranunculus sceleratus - Fiume Sangro e lago di Serranella
Rumex palustris - (Lista Rossa - EW) - Fiume Sangro (Atessa e Lanciano)
Persicaria hydropiper - (Lista Rossa - VU) - Lago di Bomba (Villa Santa Maria)
Scutellaria galericulata - (Lista Rossa - VU) - Lago di Bomba
Thymelaea passerina - (Lista Rossa - DD) - Monte Pallano - Calanchi di Atessa-Tornareccio
Typha laxmanii - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro (Atessa) e lago di Serranella
Typha minima - (Lista Rossa - VU) - Lago di Serranella
Lathyrus odoratus - (Lista Rossa - LR) - Archi e Calanchi di Tornareccio
Abies alba - (Lista Rossa - VU) - Monte Pallano
Adonis annua - (Lista Rossa - VU) - Monte Pallano - Calanchi Atessa-Tornareccio
Asphodelus ramosus subsp. ramosus - (Lista Rossa - LR) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Aurinia sinuata - (Lista Rossa - LR) - Lago di Bomba, Colledimezzo, Cerreta di Vallaspra
Catananche lutea - (Lista Rossa - LR) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Cirsium creticum subsp. triumfetti - (Lista Rossa - VU) - M.Pallano, Fiume Sangro, Lago Serranella
Coronilla valentina - (Lista Rossa - LR) - Lecceta Isca d' Archi, fra Archi e Bomba
Cynara cardunculus subsp. cardunculus - (Lista Rossa - LR) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa - (Lista Rossa-VU) - Vallaspra, Pallano, F.Sangro, Calanchi
Geropogon hybridus - (Lista Rossa - LR) - Calanchi Atessa-Tornareccio, Lago di Bomba
Himantoglossum adriaticum - (Cites B; Habitat all. 2) - Cerreta di Vallaspra
Chamaeiris foetidissima - (Lista Rossa - VU) - Cerreta di Vallaspra, Archi, Fiume Sangro
Chamaeiris lorea - (Lista Rossa - LR) - Cerreta di Vallaspra
Limniris pseudacorus - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro, Lago di Serranella
Juncus conglomeratus - (Lista Rossa - EW) - Monte Pallano
Juncus subnodulosus - Monte Pallano, Fiume Sangro
Lysimachia nummularia - (Lista Rossa - VU) - Lago di Bomba, Fiume Sangro
Malva multiflora - (Lista Rossa - LR) - Fiume Osento, Fiume Sangro (Atessa)
Malva punctata - (Lista Rossa - VU) - Monte Pallano, Fiume Sangro
Malva trimestris - Fiume Osento (Atessa) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Medicago littoralis - Fiume Sangro
Medicago scutellata - (Lista Rossa - LR) - Calanchi Atessa-Tornareccio, Bomba
Melica minuta subsp. latifolia - (Lista Rossa - EN) - Lecceta Isca d' Archi - Fiume Sangro
Ophrys bombyliflora - (Cites B) - Calanchi Atessa-Tornareccio
Ophrys insectifera - (Lista Rossa - LR; Cites B) - Cerreta di Vallaspra, Archi
Ophrys corsica - (Lista Rossa - VU; Cites B) - Cerreta di Vallaspra - Calanchi Atessa-Tornareccio
Orchis provincialis - (Cites B) - Cerreta di Vallaspra
Peucedanum officinale - (Lista Rossa - VU) - Cerreta di Vallaspra - Calanchi Atessa-Tornareccio
Phedimus stellatus - (Lista Rossa - LR) - Fiume Sangro (Lanciano)
Quercus robur subsp. robur - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro - Fiume Osento
Romulea ramiflora subsp. ramiflora - Calanchi Atessa-Tornareccio
Sedum caespitosum - Fiume Sangro (Atessa), Calanchi Atessa-Tornareccio
Silene catholica - (Lista Rossa - LR) - Monte Pallano
Stachys thirkei - Calanchi Atessa-Tornareccio, Cerreta di Vallaspra
Stellaria aquatica - (Lista Rossa - VU) - Fiume Sangro (Atessa)
Sternbergia lutea - (Lista Rossa - LR) - Atessa
Tripleurospermum inodorum - Riserva lago di Serranella
Cyclamen hederifolium subsp. hederifolium - (Cites B) - Monte Pallano
Cyclamen repandum subsp. repandum - (Cites B) - Monte Pallano
Eryngium amethystinum - Monte Pallano
Ilex aquifolium - Monte Pallano
Lilium bulbiferum subsp. croceum - (Lista Rossa - LR; L.R.45 e 66) - Monte Pallano
Trifolium squamosum - (Lista Rossa - EW) - Calanchi Atessa-Tornareccio, Fiume Sangro
- Chamaeiris lorea
- Tripleurospermum inodorum
- Stachys thirkei
- Artemisia caerulescens subsp. caerulescens
- Bupleurum tenuissimum
- Carex olbiensis
- Carex pseudocyperus
- Epipactis palustris
- Groenlandia densa
- Imperata cylindrica
- Jacobaea delphinifolia
- Polypogon monspeliensis
- Potamogeton lucens
- Potamogeton nodosus
- Potamogeton pusillus
- Ranunculus sceleratus
- Rumex palustris
- Persicaria hydropiper
- Scutellaria galericulata
- Thymelaea passerina
- Typha laxmannii
- Typha minima
- Lathyrus odoratus
- Adonis annua subsp. annua
- Asphodelus ramosus subsp. ramosus
- Aurinia sinuata
- Catananche lutea subsp. lutea
- Cirsium creticum subsp. triumfetti
- Coronilla valentina subsp. valentina
- Cynara cardunculus subsp. cardunculus
- Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa
- Geropogon hybridus
- Himantoglossum adriaticum
- Chamaeiris foetidissima
- Limniris pseudacorus
- Juncus conglomeratus
- Juncus subnodulosus
- Lysimachia nummularia
- Malva multiflora
- Malva punctata
- Malva trimestris
- Medicago littoralis
- Medicago scutellata
- Melica minuta subsp. latifolia
- Ophrys bombyliflora
- Ophrys insectifera susp. insectifera
- Ophrys corsica
- Orchis provincialis
- Peucedanum officinale
- Phedimus stellatus
- Quercus robur subsp. robur
- Romulea ramiflora subsp. ramiflora
- Sedum caespitosum
- Silene catholica
- Stellaria aquatica
- Sternbergia lutea
- Eryngium amethystinum
- Ilex aquifolium
- Trifolium squamosum
- Lilium bulbiferum subsp. croceum
- Inula helenium subsp. helenium
- Hypericum androsaemum
- Carex grioletii
- Crucianella angustifolia
Altre piante rare per la flora abruzzese
Atriplex prostrata - Calanchi di Atessa-Tornareccio, Fiume Osento, Fiume Sangro
Amaranthus blitoides - Fiume Osento
Sabulina mediterranea - Atessa
Cerastium siculum - Fiume Sangro
Laurus nobilis - Fiume Sangro
Fumaria agraria - Fiume Sangro
Diplotaxis viminea - Fiume Sangro, Calanchi Tornareccio
Potentilla pedata - Monte Pallano
Genista januensis - Colledimezzo, Calanchi Tornareccio
Lathyrus niger - Cerreta di Vallaspra, Archi
Lathyrus hirsutus - Monte Palano
Lathyrus nissolia - Monte Pallano, Calanchi Tornareccio
Ononis mitissima - Monte Pallano, Canchi Atessa-Tornareccio, Fiume Sangro
Trifolium striatum subsp. striatum - Monte Pallano
Trifolium pallidum - Calanchi di Atessa-Tornareccio
Trifolium lappaceum - Fiume Sangro, Calanchi Atessa-Tornareccio
Trifolium alexandrinum - Monte Pallano
Trifolium subterraneum - Monte Pallano, Calanchi Atessa-Tornareccio
Lotus rectus - Monte Pallano, Fiume Sangro, Fiume Osento
Oxalis dillenii - Fiume Sangro
Linum nodiflorum - Atessa (Monte S.Silvestro)
Euphorbia hirsuta - Fiume Sangro
Ferula communis - Colledimezzo, Bomba, Archi
Ferulago sylvatica - Monte Pallano
Xanthoselinum venetum - Cerreta di Vallaspra
Thapsia asclepium - Lecceta di Isca d' Archi
Centaurium tenuiflorum subsp. acutiflorum - Fiume Sangro - Calanchi Atessa-Tornareccio
Asperula laevigata - Monte Pallano
Cuscuta campestris - Fiume Sangro, Lago di Bomba
Cuscuta planiflora - Monte Pallano
Teucrium scordium subsp. scordium - Lago di Bomba
Stachys heraclea - Monte Pallano, Calanchi Atessa-Tornareccio
Stachys annua - Monte Pallano, Fiume Sangro, Calanchi Atessa-Tornareccio
Scrophularia umbrosa subsp. umbrosa - Fiume Sangro
Linaria simplex - Fiume Sangro
Kickxia elatine subsp. crinita - Fiume Sangro
Melampyrum barbatum - Monte Pallano
Plantago weldenii - Calanchi Atessa
Legousia falcata - Monte Pallano, Lago di Bomba
Legousia hybrida - Monte Pallano, Fiume Sangro, Calanchi Atessa-Tornareccio
Filago pygmaea - Fiume Sangro (Archi)
Anacyclus clavatus - Calanchi Atessa -Tornareccio
Carduus acicularis - Fiume Sangro
Onopordum tauricum - Archi
Serratula tinctoria - Cerreta di Vallaspra, Archi
Mantisalca duriaei - Calanchi Atessa
Centaurea diluta - Calanchi Atessa-Tornareccio, Fiume Osento
Cardopatium corymbosum - Calanchi Atessa-Tornareccio
Crepis foetida - Monte Pallano, Archi
Zannichellia palustris - Fiume Sangro, Lago di Serranella
Loncomelos pyrenaicus subsp. pyrenaicum - Monte Pallano, Cerreta di Vallapra
Allium atroviolaceum - Fiume Sangro
Allium chamaemoly - Bomba
Asparagus officinalis - Fiume Sangro
Crocus biflorus - Cerreta di Vallaspra, Calanchi Atessa-Tornareccio
Romulea bulbocodium - Monte Pallano
Juncus compressus - Monte Pallano
Juncus fontanesii - Monte Pallano, Fiume Sangro
Drymochloa drymeja subsp. exaltata - Cerreta di Vallaspra, Lago di Bomba
Bromus lanceolatus - Calanchi Atessa-Tornareccio, Fiume Sangro
Gaudinia fragilis - Fiume Sangro
Avellinia festucoides - Fiume Sangro
Agrostis castellana - Lago di Bomba
Phalaris arundinacea subsp. arundinacea - Lago di Bomba
Phalaris coerulescens - Fiume Sangro, Calanchi Atessa-Tornareccio
Phalaris paradoxa - Calanchi Atessa-Tornareccio
Stipellula capensis - Fiume Sangro (Lanciano)
Oloptum thomasii - Monte Pallano, Fiume Sangro, Lecceta Isca d' Archi
Eragrostis pilosa - Fiume Sangro
Eragrostis cilianensis - Fiume Sangro
Moorochloa eruciformis - Fiume Sangro
Carex distachya - Lecceta Isca d' Archi, Monte Pallano
Isolepis cernua - Fiume Sangro (Atessa), Lago di Serranella
Malva parviflora - Colline di Guarenna - Serranella
Hippocrepis ciliata - Fiume Sangro
Trisetaria aurea - Fiume Sangro
Alisma lanceolatum - Fiume Osento (Atessa)
Carex acuta - Lago di Bomba (Colledimezzo)
Fragaria viridis - Monte Pallano (Tornareccio)
Alcea biennis - Fiume Sangro
Ambrosia psilostachya - Fiume Sangro (Atessa)
Euphorbia nutans - Fiume Aventino (Altino)
Ipomoea purpurea - Lago di Bomba (Villa Santa Maria) e Atessa
Myriophyllum spicatum - Fiume Sangro (Lanciano)
Erigeron annuus - Lago Nero di Monte Pallano (Tornareccio)
Veronica agrestis - Fonte Benedetti di Monte Pallano
Cardamine flexuosa - Lago di Bomba (Colledimezzo)
Vicia johannis - Monte Pallano (Tornareccio)
Brachypodium glaucovirens - Fiume Sangro (Altino) e Atessa
Veronica anagalloides - Lago di Bomba (Colledimezzo)
Sison segetum - Prezzemolo dei campi
Medicago x varia - Erba medica ibrida
Medicago muricoleptis - Erba medica intrecciata
C o r o l o g i a d e l l e S p e c i e
Endem. | 19 |
Specie esistenti soltanto nell'ambito del territorio descritto (Italia).
Subendem. | 2 |
Areale estendentesi per lo più sul territorio italiano, ma sconfinante su zone ridotte nei paesi vicini.
Stenomedit. | 183 |
Specie con areale limitato alle coste mediteranee (zona con periodo secco estivo, area dell' olivo).
Eurimedit. | 264 |
Specie con areale centrato sulle coste del Mediterranee, ma prolungantesi verso nord e verso est.
Medit.Mont. | 37 |
Specie stenomedit. e euromedit., limitatamente alle specie montane.
Euroasiat. | 89 |
Eurasiatiche in senso stretto, dall' Europa al Giappone
Paleotemp. | 92 |
Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nord Africa.
Sudeurop.-Sudsiber. | 54 |
Zone calde dell'Europa e fascia arida della Siberia merid.: si tratta generalmente di elementi steppici.
Europeo-Caucas. | 59 |
Europa e Caucaso.
Europee | 17 |
Areale europeo.
Centroeurop. | 17 |
Europa temperata dalla Francia all' Ucraina.
SE-Europ. | 19 |
Soprattutto nella regione Carpatico - Danubiana.
Atlant. | 26 |
Specie con areale centrato sulle coste atlantiche dell' Europa.
Orof. S-Europ. | 12 |
Specie montane ed alpine dei rilievi dell' Europa meridionale.
Circumbor. | 48 |
Zone fredde e temperato-fredde dell' Europa, Asia e Nordamerica.
Eurosiber. | 28 |
Zone fredde e temperato-fredde dell' Eurasia.
Medit.-Turan. | 25 |
Zone desertiche e subdesertiche dal bacino Mediterraneo all' Asia centrale.
Subcosmop. | 60 |
In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti (es., manca in un continente).
Cosmop. | 21 |
In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Paleotrop. | 11 |
Paesi della fascia tropicale nell' Africa ed Asia.
Subtrop. | 10 |
Paesi della fascia tropicale e temperato-calda.
Avv. | 125 |
Avventizie
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Famiglie, generi e specie vegetali
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Ambienti e piante
Cerreta di Vallaspra
Calanchi di Atessa e Tornareccio
Lecceta di Isca d'Archi
L'insolita Faggeta
Il Lago Nero
Laghetti e torrenti
L'Altopiano di Monte Pallano
Il bosco misto
Le piante delle radure
Il Lago di Bomba e il Fiume Sangro
Piante dei campi coltivati
La flora alloctona
Le piante velenose
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Approfondimento su Generi e Famiglie
Briofite
Licheni
Funghi
Flora d'Abruzzo
Fauna
Galle
Sentieri di Monte Pallano
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" L'uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile.
Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando. "
Hubert Reeves