Lago Nero di Monte Pallano

Le rocce costituenti il Monte Pallano sono prevalentemente di natura calcarea, questo fa si che le acque di superfice difficilmente si raccolgano a fomare laghi, in quanto queste tendono a infiltrare nelle fessure delle rocce. Sul settore orientale del monte però, alla base del pendio che degrada dall' altopiano, è presente una depressione carsica che, in occasione di abbondanti piogge e nevicate, raccoglie le acque meteoriche dando origine ad un vero e proprio lago.

Il Lago Nero, così chiamato, è però di natura effimera, con l' avanzare dei mesi primaverili il livello dell'acqua progressivamente decresce fino a scomparire del tutto, lasciando il posto ad una verdeggiante distesa erbosa. Non solo, con i mesi estivi, sotto il sole dell'estate mediterranea, anche la vegetazione erbacea appare sofferente di acqua; in questo modo la flora del Lago Nero non può essere certo assimilata neppure ad una vegetazione di tipo lacustre. Mancano ad esempio le piante di giunco, i ciperi, le lische, le veroniche e altre specie in genere legati a zone con una certa umidità. Ci sono però due specie vegetali in particolare che vengono magicamente "risvegliate" nei mesi in cui il lago si rigenera. La prima è il Poligono anfibio (Persicaria amphibia) una pianta perenne semiacquatica, appartenente alla famiglia delle Polygonacee e caratterizzata da un fusto sommerso strisciante, con foglie che possono essere a loro volta sommerse o natanti in superficie. Dai fusti dipartono delle spighe emergenti dall' acqua di piccoli fiori bianco-purpurei. La seconda specie è meno appariscente: un'alga d'acqua dolce appartenente al genere Chara; vive completamente sommersa, con fusticini verdi e rami verticillati disposti a candelabro. Nell' aspetto e per altre caratteristiche morfologiche ricorda di più una pianta superiore terrestre, che un'alga, tanto che la classe a cui appartiene (Charophyceae) è considerata da alcuni come quella di congiunzione fra le due. Le alghe Chara continuano a mostrare la loro presenza, per un certo tempo dopo il ritiro dell'acqua, sotto forma di un intrigo ragnateloso di colore biancastro, creando un insolito paesaggio. Qui trovano dimora diverse specie di anfibi, come raganelle, rane e tritoni.

Il fascino misterioso del lago Nero, legato alla presenza o meno dell'acqua, si riflette notevolemente anche sulla flora esistente. Sarà utile fare un raffronto fra due anni contigui, in cui tale situazione si è presentata.
Nel corso del 2015 il lago si riformò quasi interamente; di conseguenza la presenza dell'acqua, che si protrasse fino a primavera inoltrata, condizionò lo sviluppo della flora erbacea. Questa si presentò simile ad un prato con piante di bassa statura, in prevalenza della famiglia delle Fabaceae (trifogli,vecce,cicerchie),ma anche ranuncoli, potentille e decine di altre specie, e  con sviluppo più rigoglioso nei mesi tardo estivi-autunnali. Proprio in questo periodo fu notevole il proliferarsi del Farinello ibrido (Chenopodiastrum hybridum), con esemplari di notevole dimensione e che nell' area di Monte Pallano sembra crescere unicamente all' interno del lago Nero. Ma il ritrovamento più interessante fu la presenza del Miglio (Panicum miliaceum), con decine di piante di bassa statura; di questa archeofita naturalizzata, segnalata tempo addietro in Abruzzo, se ne erano perse ultimamente le tracce e ritenuta scomparsa dalla flora regionale. Ma ancor più importante il rinvenimento dell'Eliotropio prostrato  (Heliotropium supinum), boraginacea di piccole dimensioni e con portamento prostrato, molto simile nell' aspetto al comune Eliotropio selvatico. Si tratta di una presenza nuova per la flora abruzzese, e il lago Nero rappresenta l' unica località in cui vive, ma è specie rara anche a livello nazionale, essendo segnalata in poche regioni.
Nel 2016 invece, il lago non si riformò e le piante erbacee da subito ebbero modo di svilupparsi. Nel mese di Giugno una prateria formata dal Grano villoso (Dasypyrum villosum) occupò metà del lago, del tutto somigliante nell' aspetto ad un campo coltivato a Orzo; la sua diffusione nell'anno precedente era invece limitata a individui sporadici e isolati. Successivamente nei mesi estivi-autunnali, folte macchie del Fiordaliso giallo (Centaurea solstitialis) e soprattutto una distesa di Cardo asinino (Cirsium vulgare), presero il sopravvento quali piante più appariscenti. Indimenticabile lo spettacolo offerto dalla disseminazione di quest'ultima, con miliaia di pappi bianchi che veleggiavano sopra la prateria del lago, sollevati da vento. Da notare che anche il Cardo asinino l'anno prima non si riscontrava che in numero piottosto limitato di individui. Mentre fu vano il tentativo di rinvenire le piante citate di Miglio, Farinello ibrido e Eliotropio prostrato, anche se quest'ultima, date le dimensioni e il portamento di crescita potrebbe benissimo essere sfuggito all'osservazione. Ma la sorpresa fu la presenza di numerose piante di Prezzemolo dei campi (Petroselinum segetum), un apiacea molto rara in Abruzzo, ma anche a livello nazionale. E' strano non averla osservata negli anni precendenti, anche se è pianta non certo appariscente, con fiori minuscoli,rade foglie e fusti esili. Di uguale importanza il ritrovamento del Becco di grù con foglie d'Ontano (Erodium alnifolium), specie molto simile al comune Becco di grù malvaceo, ma che ne differisce per la forma leggermente diversa delle foglie e soprattutto nella morfologia degli acheni. Questa pianta, segnalata in passato per l' Abruzzo, non era stata più ritrovata.
In definitiva, la presenza delle diverse specie nel lago Nero, può variare notevolmente nel corso degli anni, e diversi semi possono essere stimolati o inibiti nello sviluppo a causa della presenza o meno dell'acqua nei mesi invernali-primaverili, ma anche dall'andamento termico e precipitativo nel proseguo delle stagioni. C'è da considerare inoltre, che la distribuzione delle varie specie non è uniforme all'interno del lago stesso; osservato dall' alto ha un'aspetto a forma di otto, con restingimento al centro e circondato dal bosco. Fra i due ovali vi è un dislivello di un paio di metri o poco più nel terreno, ma quanto basta per creare una metà più profonda ove è più facile che il lago si riformi e l'altra sovraelevata con ambiente più secco, che influenza quindi lo sviluppo di piante diverse. Il bordo dell' ovale sovraelevato è costeggiata da una bella carrareccia che lo percorre interamente in un sentiero ombroso di bosco misto, fra querce, aceri, frassini, carpini, ma anche tigli, cigliegi, peri, meli, noccioli e con qualche raro esemplare di Spino cervino. Interessante in particolare, è la coesistenza (per la diversa ecologia) delle tre essenze di carpini (Carpino bianco, Carpino nero e Carpino orientale). In un tratto è stato realizzato in passato un piccolo percorso botanico, con l'apposizione di cartelli in legno indicanti le varie specie, ormai abbandonati e sovraffatti dalla vegetazione e dal tempo. Qui si possono scorgere degli arbusti, che sembrano ben integrati nella vegetazione circostante, ma si capisce che sono in realtà piante introdotte e che non crescono spontaneamente su monte Pallano. Si individuano il Sinforicarpo, la Forsizia, una specie di Crespino e la Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius subsp. scoparius); anche se quest'ultima in realtà, è specie propriamente europea e vive spontanea anche in Abruzzo.

Alga verde disseccata

Alga verde del genere Chara (disseccata)

Persicaria amphibia

 

Persicaria amphibia - Poligono anfibio

 

Heliotropium supinum

 

Heliotropium supinum - Eliotropio prostrato

 

Erodium alnifolium

 

Erodium alnifolium - Becco di grù con foglie d' Ontano

 

Petroselinum segetum

 

Petroselinum segetum - Prezzemolo dei campi

 

Làthyrus clymenum

 

Làthyrus clymenum - Cicerchia porporina

 

Lathyrus hirsutus

 

Lathyrus hirsutus - Cicerchia pelosa

 

Lathyrus nissolia

 

Lathyrus nissolia - Cicerchia semplice

 

Vicia hybrida

 

Vicia hybrida - Veccia pelosa

 

Vicia narbonensis

 

Vicia narbonensis - Veccia di Narbona

 

Vicia parviflora

 

Vicia parviflora - Veccia gracile

 

Sherardia arvensis

 

Sherardia arvensis - Toccamano

 

Trifolium angustifolium

 

Trifolium angustifolium - Trifoglio angustifoglio

 

Trifolium incarnatum subsp. molinerii

 

Trifolium incarnatum subsp. molinerii - Trifoglio incarnato

 

Trifolium stellatum

 

Trifolium stellatum - Trifoglio stellato

 

Trifolium striatum subsp. striatum

 

Trifolium striatum subsp. striatum - Trifoglio striato

 

Tragopogon porrifolius subsp. porrifolius

 

Tragopogon porrifolius subsp. porrifolius - Barba di Becco violetta

 

Phelipanche ramosa

 

Phelipanche ramosa - Succiamele ramoso

 

Verbascum blattaria

 

Verbascum blattaria - Verbasco polline

 

Erigeron acris

 

Erigeron acris - Céspica acre

 

Panicum miliaceum

 

Panicum miliaceum - Miglio