Calanchi di Atessa e Tornareccio

Anche se apparentemente privi di interesse, i Calanchi di Atessa e Tornareccio nascondono una flora molto interessante, con diverse specie rare o molto rare per la regione. Ha una estensione piuttosto ampia, che va dai margini del Bosco di Vallaspra e l’abitato di Atessa a Nord, attraversa il territorio di Tornareccio e termina a Sud sulle sponde del Fiume Sinello e Torrente Archiano (suo affluente). L'area è solcata da una miriade di fossi e vallecole, che raccolgono l'acqua piovana per immetterli in due diversi bacini fluviali, quello dell'Osento e del Sinello. Il Fiume Osento nasce proprio dai boschi di Tornareccio e percorre nella sua parte superiore i calanchi, insieme a due piccoli suoi affluenti, il Rio Falco e il Fosso due Acque. Mentre nel bacino del Fiume Sinello, i corsi d'acqua principali che solcano i calanchi sono rappresentati dal Fosso Mazzimerello e Fosso Matritano.

Il primo aspetto che si ha, osservando questi calanchi da lontano è di una uniforme steppa erbosa, intervallata da campi coltivati (a cereali o erba sulla), macchie di arbusti e radi boschetti. Ma osservando la vegetazione da vicino, ci si accorge che la sua flora è molto più eterogenea e ricca, variando a seconda delle diverse fasi di erosione dei versanti, l'acclività, e la disponibilità idrica del terreno. Le zone più erose del calanco, che lasciano a nudo la natura argillosa del suolo, sono fra gli ambienti più inospitali per una pianta; il continuo ciclo si assorbimento e evaporazione dell'acqua a cui sono soggette le particelle di argilla, screpolano e sfaldano la superficie, che poi viene dilavata dalle piogge, rendendo in questo modo difficoltoso il radicamento di una pianta. Ma il fattore ancora più limitante, è l'elevato contenuto di sali, derivante dalla presenza di ioni di sodio nelle particelle del limo nelle argille. Questa elevata concentrazione di sale risulta fatale per molte piante, ma ve ne sono diverse altre specializzate a vivere in questi ambienti, definite alofile e argillofile; per questo motivo sui calanchi, anche se distanti dal mare, si possono incontrare specie tipiche degli ambienti salmastri marini.

E' proprio una pianta legata agli ambienti litoranei marini a caratterizzare maggiormente i Calanchi di Atessa: la Tamerice africana (Tamarix africana). Si tratta di un arbusto, che talora raggiunge dimensioni di un piccolo alberello, dalle foglie squamiformi di un bel colore argentato. Sebbene sia da considerare spontanea solamente sulle zone costiere, viene spesso utilizzata per il consolidamento dei pendii in frana nelle zone più interne, ove adesso risulta frequente, specie sulle zone calanchive. Anche la ginestra comune (Spartium junceum) è molto frequente, questa robusta specie pioniera forma in certi punti folte macchie monospecifiche, che nei mesi di Maggio-Giugno si colorano del giallo dei fiori, abbellendo i versanti dei calanchi e molte altre zone di Monte Pallano. Atra specie molto diffusa, decisamente meno bella delle precedenti, ma ideale per stabilizzare i pendii franosi, è la Canna del Reno o di Plinio (Arundo pliniana). In genere vegeta nella parte più bassa dei calanchi, ove c'è una maggiore disponibilità idrica. E' una specie erbacea, ma ha culmi tenaci e robusti rizomi striscianti sotteranei, che riescono a colonizzare estese aree, creando una fitta macchia ed escludendo altre specie erbacee.

Tamarix africana

 

Tamarix africana - Tamerice africana

 

Tamarix parviflora

 

Tamarix parviflora - Tamerice a fiori piccoli

 

Spartium junceum

    Spartium junceum - Ginestra comune

    Arundo collina

     

     

      Arundo plinii - Canna di Plinio

        Pyrus spinosa

         

        Pyrus spinosa - Pero mandorlino

         

        Pyrus spinosa

         

        Pyrus spinosa - Pero mandorlino

         

        Le piante erbacee sui calanchi
         

        Fra le piante erbacee la Sulla (Hedysarum coronarium) è quella che domina sulle magre terre argillose dei calanchi, anche perché oggetta di estese coltivazioni foraggere e nel mese di Maggio interi versanti vengono tinti di rosso dai fiori di questa leguminosa. Sembra che la Sulla fosse presente come specie spontanea già da tempi remoti in Abruzzo, ma certo la coltura ha contribuito decisamente alla sua diffusione. Una sorella minore della Sulla comune è la Sulla annuale (Hedysarum spinosissimum subsp. capitata); la sua presenza è molto più localizzata (osservata in una sola stazione a Sud-Est del paese di Atessa, ma probabilmente presente altrove sui calanchi), ha un portamento prostrato e di minori dimensioni, ma la sua precoce e appariscente fioritura purpurea (già da fine Marzo) crea un bel contrasto cromatico col grigio delle argille.

        Sulla coronaria

          Sulla coronaria - Sulla comune

          Sulla capitata

           

          Sulla capitata - Sulla pallida

           

           Lo sviluppo e la fioritura della vegetazione calanchiva si concentra in massima parte durante i mesi primaverili e autunnali, mentre nei mesi siccitosi estivi lo strato erbaceo dissecca, sotto i raggi cocenti del sole. Fra le prime piante a fiorire in primavera, già agli inizi di Marzo, vi è lo Zafferanetto ramoso (Romulea ramiflora subsp. ramiflora); in Italia questa specie cresce in prevalenza lungo il litorale tirrenico, mentre sul lato adriatico è presente solo in Puglia e Molise, in Abruzzo è specie molto rara, segnalata finora solo nel territorio di Casoli (non distante dai calanchi di Atessa).

          Romulea ramiflora subsp. ramiflora

           

          Romulea ramiflora subsp. ramiflora - Zafferanetto ramoso

           

          In Marzo la fioritura più vistosa ed in certi punti copiosa è quella dell' Anemone fior-stella (Anemone hortensis), assai meno appariscente è la preziosa Ofride fior di bombo (Ophrys bombyliflora), una piccola orchidea, in Abruzzo segnalata in poche località, soprattutto nel chietino. Altre orchidee sono presenti sui calanchi, la più comune delle quali è la Orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis) dai fiori porporini, o più raramente bianchi (var. nivea), la Orchidea italiana (Orchis italica), il fior d' ape (Ophrys apifera), l' Ofride gialla (Ophrys lutea) ma soprattutto la Serapide minore (Serapias parviflora). Nell'area di Monte Pallano ho avuto modo di asservare tale orchidea, rara per la regione, in punti ecologicamente diversi: nella Lecceta di Isca d'Archi, in una radura fra roverelle a 700 mt e sui calanchi, appunto.

          Anemone hortensis subsp. hortensis

           

          Anemone hortensis subsp. hortensis - Anemone fior stella

           

          Ophrys bombyliflora

           

          Ophrys bombyliflora - Ofride fior di Bombo

           

          Anacamptis pyramidalis

           

          Anacamptis pyramidalis - Orchidea piramidale

           

          Orchis italica

           

          Orchis italica - Orchide italiana

           

          Ophrys apifera

           

          Ophrys apifera - Ofride fior di Api

           

          Serapias parviflora

           

          Serapias parviflora - Serapide minore

           

          Una specie difficile da osservare, per le sue minuscole dimensioni, per la rarità e i colori non accesi, è la Polygala di Montpellier (Polygala monspeliaca), può vegetare sulle zone più aride del calanco, dove è minore la concorrenza delle erbe più alte. Questa pianta di origine mediterranea, oltre che sui Calanchi di Atessa, vive anche nel greto del fiume Sangro e per la regione è segnalata in pochi altri luoghi.

          Polygala monspeliaca

           

          Polygala monspeliaca - Poligala di Montpellier

           

          In un territorio arido, come quello dei calanchi, non potevano mancare i cardi; con tale termine generico si identificano specie appartententi a più generi della famiglia delle Asteracee, tipicamente spinose. Fra le specie più interessanti e rare è da segnalare la Broteroa (Cardopatum corymbosum), specie amante delle argille e rinvenibile sulle zone più erose, in Italia vegeta nelle regioni meridionali peninsulari e risale il versante adriatico fino alle Marche. E' un cardo davvero inconfondibile, per la sua forma a cuscinetto, spinosissima, e i piccoli fiori azzurri disposti in corimbo, da cui l'epiteto specifico. Altra specie molto importante è il Cardo corimboso (Carduus corymbosus), una pianta endemica dell' Italia meridionale e l' Abruzzo rappresenta il limite settentrionale di distribuzione, come la Broteroa anche il Cardo corimboso si trova sovente sulle zone sommitali dei calanchi, dimostrando tenace resistenza all'aridità dei periodi estivi. Fra gli altri cardi poco comuni per la regione, presenti per lo più lungo i margini di carrareccie che attraversano i calanchi e campi coltivati, sono da segnalare il Cardo siriano (Notobasis syriaca), la Cardogna macchiata (Scolymus maculatus), il Cardo spino-bianco (Picnomon acarna), la Carlina lanosa (Carlina lanata) e l'endemico Cardo di Tenore (Cirsium tenoreanum).

          Cardopatum corymbosum

           

          Cardopatum corymbosum - Broteroa

           

          Carduus corymbosus

           

          Carduus corymbosus - Cardo corimboso

           

          Carlina lanata

           

          Carlina lanata - Carlina lanosa

           

           

          Picnomon acarna - Cardo spino-bianco

           

          Cirsium tenoreanum

           

          Cirsium tenoreanum - Cardo di Tenore

           

          Notobasis syriaca

           

          Notobasis syriaca - Cardo siriano

           

          Scolymus maculatus

           

          Scolymus maculatus - Cardogna macchiata

           

          Il carciofo selvatico (Cynara cardunculus subsp. cardunculus) è la pianta erbacea di maggiori dimensioni rinvenibile sui calanchi, assieme all' imponente Cardo mariano (Silybum marianum), entrambi infatti possono raggiungere le dimensioni di un metro e mezzo in altezza e dotati di lunghe foglie spinose. Questa interessante specie mediterranea, progenitrice del carciofo coltivato (Cynara cardunculus subsp. scolymus), è abbastanza comune in Italia meridionale, divenendo via via più rara al centro; in Abruzzo è presente principalmente nel chietino, raggiungendo verso Nord i Calanchi di Atri. E' facile distinguerla dal carciofo coltivato per via delle sue robuste spine, presenti anche sul ricettacolo.

          Cynara cardunculus subsp. cardunculus

           

          Cynara cardunculus subsp. cardunculus - Carciofo selvatico

           

          Silybum marianum

           

          Silybum marianum - Cardo mariano

           

          Fra le piante più preziose dei Calanchi di Atessa è da annoverarsi il Bupleuro grappoloso, (Bupleurum tenuissimum) in quanto molto rara in Abruzzo, essendo stata segnalata per poche località, fra le quali i Calanchi di Atri. Dai luoghi di crescita si capisce subito che è una specie amante i suoli argillosi, preferibilmente subalofili. Osservarla non è facile, perchè è di piccole dimensioni con fusti prostrati al suolo, inoltre il colore glauco dell' intera pianta la fa confondere con il grigio dell' argilla sottostante. Questa apiacea euromediterranea ha una fioritura tardiva, consistente in piccolissimi fiori gialli diposti ad ombrella, che va dalla fine di Agosto a Novembre.

          Bupleurum tenuissimum

           

          Bupleurum tenuissimum - Bupleuro grappoloso

           

          Rare asteracee sui calanchi

          Oltre ai cardi, molte altre specie di asteracee vivono sui calanchi, diverse di queste si localizzano solo in quest' ambiente e considerate rare per l' Abruzzo. Fra esse da segnalare la presenza del Cupidone giallo (Catananche lutea), una specie dal ciclo annuale che cresce rara nei terreni argillosi aridi dell' Italia centro-meridionale; finora per la regione era stata segnalata solo per gli incolti fra Roccascalegna e Casoli. In una zona calanchiva localizzata, al di sotto dell' abitato di Atessa, ogni anno cresce una numerosa colonia di Camomilla tomentosa (Anacyclus tomentosus), una vistosa asteracea annuale con areale steno-mediterranea. Generalmente questa pianta vive in prossimità delle zone costiere, ma a volte può penetrare anche all'interno, come nel caso dei calanchi di Atessa, e tra fine Aprile e Maggio si può assistere ad una magnifica e scenografica fioritura bianca.

          Ritenuta rarissima nel centro Italia è la Barba di Becco annuale (Geropogon glaber), probabilmente questa spece è poco osservata, anche perchè è facilmente confondibile con  altre specie del genere Tragopogon a fiori blu. Sui calanchi in effetti la sua presenza è sporadica, ma non rara e nel mese di Aprile di tanto in tanto spuntano fra le erbe le corolle azzurre dei suoi fiori. Paradossalmente è nei mesi autunnali-invernali che è più semplice identificare questa specie: all'apice degli steli secchi rimangono disposti a raggiera gli acheni periferici, sormontati da reste, molto caratteristici.

          Due specie di Fiordalisi arricchiscono la flora dei calanchi; la prima è il Fiordaliso di Durieu (Mantisalca duriaei), pianta steno-mediterranea presente in poche regioni del Centro-Sud, sui calanchi ho rinvenuto tale specie sulle rupi al di sotto dell' abitato di Atessa, ma probabilmente presente anche in atri settori. Il secondo Fiordaliso (Centaurea diluta), in realtà non è specie spontanea, ma si tratta di una pianta esotica naturalizzata, originaria di Spagna e Nord Africa (per questo denominata Fiordaliso del Nord Africa), probabilmente è giunta in Italia attraverso le varietà di grano importate dalla Spagna. Riguardo l'Abruzzo è stata segnalata per la prima volta nel territorio fra Gessopalena e Casoli negi anni 90, mentre su Monte Pallano ho potuto accertare la sua crescita oltre che sui calanchi, anche ai margini del Bosco di Fonte Campana e Tornareccio, in ogni caso sempre nelle vicinanze di campi di grano. Ancora vicino ad Atessa è presente spontaneizzata il Senecio sudafricano (Senecio inaequidens), diffuso in Italia a partire dalla seconda metà del secolo scorso e adesso presente in quasi tutte le regioni. Nel caso specifico non cresce proprio su i calanchi, ma sul grande blocco di arenaria che emerge dalle argille e sul quale è situato il paese di Atessa.

          Fra le altre asteracee poco comuni che si rinvengono su questi calanchi sono da ricordare la Scorzonera sbrindellata (Scorzonera laciniatum), la Scorzonera con foglie di Gladiolo (Scorzonera glastifolia) e l' Astro spillo d'oro (Aster linosyris), dalla bella fioritura gialla che rallegra i calanchi nei mesi autunnali.

          Anacyclus clavatus

           

          Anacyclus clavatus - Camomilla tomentosa

           

          Catananche lutea subsp. lutea

           

          Catananche lutea subsp. lutea - Cupidone giallo

           

          Mantisalca duriaei

           

          Mantisalca duriaei - Fiordaliso di Durieu

           

          Centaurea diluta

           

          Centaurea diluta - Fiordaliso del Nord Africa

           

          Geropogon glaber

           

          Geropogon hybridus - Barba di becco annua

           

          Galatella linosyris subsp. linosyris

           

          Galatella linosyris subsp. linosyris - Astro spillo d'oro

           

          Scorzonera hispanica subsp. asphodeloides

           

          Scorzonera hispanica subsp. asphodeloides - Scorzonera con foglie di Gladiolo

           

          Podospermum laciniatum

           

          Podospermum laciniatum - Scorzonera sbrindellata

           

          Senecio inaequidens

           

          Senecio inaequidens - Senecione sudafricano

           

          Hedypnois cretica

           

          Hedypnois cretica - Radicchio tubuloso

           

          Hypochaeris achyrophorus

           

          Hypochaeris achyrophorus - Costolina annuale

           

          Tra le Fabacee interessanti, non potevano mancare specie appartenenti ai trifogli, essendo questo il genere più numeroso dell' area esaminata intorno al Monte Pallano, con ben 22 differenti specie riscontrate (ma altre potrebbero esserci). Sui calanchi di Atessa si può rinvenire il Trifoglio pallido (Trifolium pallidum), pianta dall' areale euromediterranea con baricentro orientale, in Italia rara e in Abruzzo documentata finora in una sola località, il nome specifico fa riferimento al colore della sua corolla che appare bianca, talora con sfumature rosee e nell' aspetto ricorda il comune Trifoglio pratense. Di tutt'altro aspetto è il Trifoglio sotterraneo (Trifolium subterraneum), che cresce con i fusti prostrati al suolo e con la particolarità che i suoi fiori bianchi, una volta fecondati, si incurvano sul terreno e vi penetrano per far maturare i frutti.

          Sempre lungo le strade sterrate o sui loro margini si pussono trovare fiorite nel mese di Maggio l' Erba medica scudata (Medicago scutellata) e l' Erba medica intrecciata (Medicago muricoleptis); i rappresentanti del genere Medicago sono piuttosto difficili da discriminare, i loro legumi sono caratteristicamente avvolti a spirale (in genere destrorsi) con o senza spinule sul bordo e hanno piccoli fiori gialli (viola in Medicago sativa subsp. sativa) solitari o più spesso riuniti in racemi. L' Erba medica scudata appare comune al Sud e si rarifica man mano che si risale la penisola, divenendo molto localizzata al Nord.

          Trifolium pallidum

           

          Trifolium pallidum - Trifoglio pallido

           

          Trifolium subterraneum

           

          Trifolium subterraneum - Trifoglio sotterraneo

           

          Medicago scutellata

           

          Medicago scutellata - Erba medica scudata

           

          Medicago muricoleptis

           

          Medicago muricoleptis - Erba medica intrecciata

           

          Làthyrus odoratus

           

          Làthyrus odoratus - Cicerchia odorosa

           

          Ononis alopecuroides subsp. exalopecuroides

           

          Ononis alopecuroides subsp. exalopecuroides - Ononide coda di volpe

           

          Ononis oligophylla

           

          Ononis oligophylla - Ononide a foglie intere

           

          Ononis spinosa subsp. spinosa

           

          Ononis spinosa subsp. spinosa - Ononide spinosa

           

          Le piante marine dei Calanchi
           

          Molte piante che in genere si incontrano nelle vicinanze dei litorali marini, trovano nelle aeree calanchive ambienti idonei per la crescita, anche se distanti dalla costa, come nel caso dei calanchi di Atessa. Oltre ai già citati Anacyclus e Tamarix, una specie piuttosto frequente da osservare è l'Assenzio litorale (Artemisia caerulescens), un piccolo suffrutice dalla colorazione glauca e fioritura autunnale, che riesce a  vegetare nelle zone più erose dei calanchi. Anche la Bietola marina (Beta vulgaris subsp. maritima) è una presenza comune sui calanchi di Atessa; essa in genere cresce lungo i litorali ciottolosi e raramente si spinge all' interno. Differisce dalla Bieta coltivata  (Beta vulgaris subsp. vulgaris) per diversi caratteri morfologici, come l' essere pianta perennante, avere una inflorescenza poco ramificata, e i glomeruli composti da un minor numero di fiori. Alla stessa famiglia della Bietola (Chenopodiacee) appartengono l' Atriplice comune (Atriplex prostrata) e l' Atriplice degli orti (Atriplex hortensis), entrambe presenti sui calanchi.

          Una specie di particolare rilievo, poichè rara per la regione, è rappresentata dall' Ononide senza spine (Ononis mitissima); anche questa pianta trova il suo ambiente ideale di crescita negli incolti aridi lungo le coste o addirittura sulle sabbie marittime. La prima volta che ho incontrato questa Ononide è stata nelle vicinanze del Lago di Bomba, successivamente in un incolto di Tornareccio, ma è proprio sulle zone calanchive che è più diffusa, anche se in modo molto localizzato.

          Anche fra le graminacee si annoverano diverse specie marine, la più diffusa delle quali è senza dubbio la Gramigna litoranea (Elytrigia atherica), che insieme all' Assenzio litoraneo foma una particolare associazione floristico-ecologica chiamata Elytrigio athericae-Artemisietum caerulescentis, caratterizzante i fianchi dei calanchi soggetti a maggior erosione. Questa grossa erba, dall' aspetto glaucescente, riesce a sopravvire in questi ambienti severi grazie ai suoi tenaci rizomi sotteranei. Fra le altre graminacee di più piccole dimensioni sono da ricordare: l' Orzo marittimo (Hordeum marinum), la Loglierella ricurva (Parapholis incurva), dai caratteristici culmi protrati e incurvati, la Loglierella sottile (Parapholis strigosa), simile alla precedente ma con culmi eretti e più esili, la Loglierella cilindrica (Hainardia cylindrica), l'Echinaria (Echinaria capitata) e la Cerere comune (Aegilops geniculata).

          Per concludere la rassegna elle piante marine, è da segnalare la presenza di due interessanti specie appartenenti alla famiglia delle plantaginacee: la Piantaggine di Welden (Plantago weldenii) e la Piantaggine seghettata (Plantago serraria), la prima con foglie laciniate e vegetante sopra i pendii erosi dell' argilla, la seconda dalle foglie seghettate appressate al suolo e presente lungo i sentieri soggetti a calpestio.

          Artemisia caerulescens subsp. caerulescens

           

          Artemisia caerulescens subsp. caerulescens - Assenzio litorale

           

          Elytrigia atherica

            Elytrigia atherica - Gramigna litoranea

             

            Ononis mitissima

             

            Ononis mitissima - Ononide senza spine

             

            Beta vulgaris subsp. maritima

             

            Beta vulgaris subsp. maritima Bietola marittima

             

            Atriplex prostrata

             

            Atriplex prostrata - Atriplice prostrata

             

            Atriplex hortensis

             

            Atriplex hortensis - Atriplice degli orti

             

            Hordeum marinum

             

            Hordeum marinum - Orzo marittimo

             

            Hainardia cylindrica

             

            Hainardia cylindrica - Logliarella cilindrica

             

            Parapholis incurva

             

            Parapholis incurva - Logliarella ricurva

             

            Parapholis strigosa

             

            Parapholis strigosa - Loglierella sottile

             

            Phalaris paradoxa

             

            Phalaris paradoxa - Scagliola sterile

             

            Echinaria capitata

             

            Echinaria capitata  - Echinaria a capolino

             

            Aegilops geniculata

             

            Aegilops geniculata - Cerere stellata

             

            Trachynia distachya

              Brachypodium distachyon - Paléo annuale

                Plantago weldenii subsp. weldenii

                 

                Plantago weldenii subsp. weldenii - Piantaggine di Welden

                 

                Plantago serraria

                 

                Plantago serraria - Piantaggine seghettata

                 

                Le interessanti piante dei Calanchi

                Percorrendo le carrareccie che attraversano i calanchi fra Atessa e Tornareccio, si ha l'opportunità di osservare piante di notevole interesse per la flora regionale. A poca distanza dalla Cerreta di Vallaspra, in un punto localizzato, si rinviene una piccola popolazione di Fienarola indurita (Sclerochloa dura), una rara graminacea annuale difficile da osservare, per le sue minute dimensioni; si nota in prevalenza nei luoghi disturbati e soggetti a calpestio (lungo le sterrate), tale specie è inserita nella Lista rossa regionale delle piante in pericolo, con lo status di conservazione "vulnerabile". Sempre nel bel mezzo di una carrareccia sono presenti pochi individui del Ranuncolo pargoletto (Ranunculus parviflorus), dai dati di mia conoscenza pare sia una specie non ancora segnalata per la flora abruzzese; oltre che sui calanchi questo ranuncolo ricompare nelle vicinanze di un laghetto temporaneo in località Coste Pentelle di Atessa, ai piedi del Monte Rione. Altra presenza importante è rappresentata dal Malvone reale (Malva trimestris), osservato in un solo individuo nei margini di un coltivo, non distante dal Bosco di Vallaspra. Si tratta di una specie annuale dall' areale steno-mediterranea, coltivata anche per usi ornamentali; per l' Abruzzo finora era segnalata solo in altre due località del chietino (Lanciano, Civitella Messer Raimondo).

                Ai lati dei sentieri, di tanto in tanto, si notano le ombrelle di fiori bianchi del coriandolo (Coriandrum sativum), una pianta introdotta in Abruzzo in tempi remoti e coltivata fino a non molto tempo fa. Adesso la coltura è stata quasi totalmente abbandonata, ma la pianta si è spontaneizzata in diverse località. E' chiamata anche Erba cimicina, per la straordinaria somiglianza dell' odore emanato quandi si stropicciano le diverse parti della pianta con quello che le cimici producono per difesa, allorchè disturbate. Alla stessa famiglia del Coriandolo (Apiaceae) appartengono altre due specie poco comuni: la Visnaga maggiore (Ammi majus) e la Visnaga comune (Ammi visnaga), entrambe presenti negli incolti argillosi.

                Su di una zona calanchiva, a Sud-Est dell' abitato di Atessa si riscontra una numerosa ma ristretta popolazione di Asfodelo mediterraneo (Asphodelus ramosus subsp. ramosus), nella regione segnalata in diverse località del chietino; si tratta di una pianta fornita di una radice rizomatosa, dalla quale si diparte un ciuffo di foglie nastriformi e in primavera un fusto ramificato senza foglie, che porta dei decorativi fiori bianchi striati da una linea centrale rossa sui tepali. Mentre nelle vicinanze di Tornareccio cresce il magnifico Asfodelo giallo (Aspodeline lutea), che si diffenzia dalla specie precedende per il fusto foglioso e i fiori di colore giallo. Nella famiglia delle Labiate bisogna segnalare la presenza della Stregonia balcanica (Stachys thirkei) e della Stregonia ventrazza (Stachys heraclea); entrambe le specie appartengono al gruppo della Stachys germanica, che comprende diverse entità di difficile discriminazione,  a causa di caratteri morfologici non costanti e con la tendenza all' ibridazione.

                Sclerochloa dura

                 

                Sclerochloa dura - Fienarola indurita

                 

                Ranunculus parviflorus

                 

                Ranunculus parviflorus - Ranuncolo pargoletto

                 

                Ranunculus muricatus

                 

                Ranunculus muricatus - Ranuncolo spinoso

                 

                Thymelaea passerina

                 

                Thymelaea passerina - Timelea annuale

                 

                Malva trimestris

                 

                Malva trimestris - Malvone reale

                 

                Malva multiflora

                 

                Malva multiflora - Malvone di Creta

                 

                Silene bellidifolia

                 

                Silene bellidifolia - Silene ispida 

                 

                Ridolfia segetum

                 

                Ridolfia segetum - Aneto puzzolente

                 

                Polygonum bellardii

                 

                Polygonum bellardii - Poligono a foglie larghe

                 

                Coriandrum sativum

                 

                Coriandrum sativum - Coriandolo comune

                 

                Asphodeline lutea

                 

                Asphodeline lutea - Asfodelo giallo

                 

                Asphodelus ramosus subsp. ramosus

                 

                Asphodelus ramosus subsp. ramosus - Asfodelo mediterraneo

                 

                Stachys thirkei

                Stachys thirkei - Stregona balcanica

                Stachys heraclea

                 

                Stachys heraclea - Stregona ventrazza

                 

                Stachys ocymastrum

                 

                Stachys ocymastrum - Stregona simile al basilico

                 

                Xeranthemum cylindraceum

                 

                Xeranthemum cylindraceum - Perpetuini piccoli

                 

                Ammi majus

                 

                Ammi majus - Visnaga maggiore

                 

                Ammi visnaga

                 

                Ammi visnaga - Visnaga comune

                 

                Artemisia absinthium

                 

                Artemisia absinthium - Assenzio vero

                 

                Lycium europaeum

                 

                Lycium europaeum - Spina santa comune

                 

                Daucus sp.

                 

                Daucus aureus - Carota giallastra

                 

                Erysimum cheiri

                 

                Erysimum cheiri - Violaciocca gialla

                 

                Rapistrum rugosum subsp. rugosum

                 

                Rapistrum rugosum subsp. rugosum - Miagro peloso

                 

                Loncomelos brevistylus

                 

                Loncomelos brevistylus - Latte di Gallina maggiore

                 

                Loncomelos narbonense

                 

                Loncomelos narbonense - Latte di Gallina spigato

                 

                Agave americana

                 

                 

                  Agave americana - Agave americana

                    Aristolochia clematitis

                     

                    Aristolochia clematitis - Aristolochia clematite

                     

                    Cymbalaria muralis subsp. muralis

                     

                    Cymbalaria muralis subsp. muralis - Ciombolino comune

                     

                    Dittrichia viscosa

                     

                     

                      Dittrichia viscosa - Enula cepittoni

                        Dasypyrum villosum

                         

                        Dasypyrum villosum - Grano villoso

                         

                        Jacobaea delphinifolia

                         

                        Jacobaea delphinifolia - Senecio granuloso

                         

                        Linaria vulgaris

                         

                        Linaria vulgaris - Linajola comune